3 gen 2009

UNA NOIA FIN TROPPO VEROSIMILE

Immagine di La classe

Cerco con diligenza e con il desiderio di "documentazione" di arrivare alla fine del racconto ma non trovo il libro per niente divertente.Mi consola leggere in anobii tanti commenti poco convinti e trovare un giudizio medio bassino.Confesso di non aver letto i commenti in copertina, di solito non lo faccio , e di non aver visto il film. Mi sorprende quindi sentir definire questo libro umoristico. Lo stile minimal rende con incredibile realismo il punto di vista di ciascuna parte e racconta il disagio che la scuola sta vivendo dentro la crisi globale che stiamo attraversando. Non c'è racconto, (avolte mi chiedo se non sto leggendo sempre la stessa pagina), le descrizioni sono fuggevoli, flash incredibili, deddagli fuori contesto e per questo incredibilmente carichi di valore simbolico.Il messaggio che arriva da "Dentro i muri" dice che la crisi che tanto ci spaventa prima di essere economica è una crisi culturale e la scuola per prima ha reagito portando alla luce l’impossibilità di un dialogo tra generazioni e l'assenza di una lingua capace di aprire un contatto.Realistica è l'immagine della scuola che ne esce, ahimè questa scuola fa apparire mitica e romantica e anche quella raccontata da Starnone/ Lucchetti.Invito a leggere con attenzione a pag. 43 le 22 domande da "quali sono i valori della scuola pubblica .." a " Come formare, reclutare, gli insegnanti e valutare al meglio la loro carriera" sono le domande cruciali a cui politica e società civile devono dare risposta a livello sovrannazionale, almeno entro il quadro dell'Unione Europea.

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